OnlyFans: non solo vip, sono tante le giovani donne che si iscrivono alla piattaforma con l’obiettivo di monetizzare l’immagine del proprio corpo. Era il 2016 quando OnlyFans veniva lanciato dall’imprenditore informatico Tim Stokely come sito web per creatori che consentisse ai loro follower di iscriversi tramite una tariffa mensile per vedere clip e foto. In pochi anni il social ha raggiunto un “gradino più in alto” rispetto ad Instagram toccando le corde del nudo integrale e dei contenuti vietati ai minori. Combinando la popolarità del social network con la strategia di guadagno “pay per view” oggi OnlyFans ha preso piede presso tante donne conosciute al grande pubblico, con la conseguenza di creare un poco decoroso “modello” di popolarità online.
Lodovica Mairè Rogati, attrice, sceneggiatrice, documentarista, attivista e fondatrice dell’Associazione “IO NON CI STO” (in prima linea nella lotta contro violenza sulle donne) ha commentato così questa tendenza ad utilizzare l’app ideata da Tim Stokely: “Mi associo ai giornalisti che hanno condannato la scelta di iscriversi alla piattaforma da parte di alcune vip italiane (es. Nicole Minetti, ndr). Internet è infarcita di siti internet pornografici che permettono di vendere i propri contenuti agli utenti, ma con OnlyFans stiamo accettando il rischio di rendere popolare la mercificazione del proprio corpo come materiale pornografico, con tragiche conseguenze per ragazze minorenni che non oso nemmeno commentare. Il declino della società digitale – conclude Lodovica Mairè Rogati – va a braccetto con il medesimo declino del mondo dello spettacolo e con l’impoverimento delle Istituzioni come scuola, famiglia e società. Lasciamo le donne di oggi in balìa dell’ansia da gradimento che diventa un pericoloso strumento di guadagno come nel caso di OnlyFans. Abbiamo già gli altri social ad aver distrutto l’intelligenza, la dignità e l’integrità di chi ne fa un uso sbagliato, ora ci mancava una piattaforma per fare soldi con la pornografia alla portata di chiunque!. È tutto così squallido!”.